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  • sabrinaguaragno

Blogtour 5 anni di Nyctophobia: Intervista all’autore


E siamo arrivati alla sesta tappa del Blogtour di Nyctophobia di Carlo Vicenzi, edito Dunwich Edizioni! Una bella intervista!


Intervista a Carlo Vicenzi

1. Ciao Carlo, oggi sei qui per raccontarci un po’ di te, e del tuo essere uno scrittore. Com’è nata la tua passione per la scrittura?

Domanda di riserva? Ci credi che non ne ho la più pallida idea? Da bambino ricordo di aver provato a scrivere una storia quando ero in seconda elementare: era una specie di giallo con i miei compagni di classe come personaggi. E all’epoca non mi piacevano nemmeno i libri: volevo scrivere senza leggere nulla. Grave errore, ma l’avrei capito solo molto più tardi. Non ho la più pallida idea riguardo dove sia venuto l’interesse per il raccontare storie. So che è sempre stato lì. Mi sa che non è una risposta soddisfacente alla domanda… mi spiace, non ho avuto un’esperienza mistica che mi abbia illuminato di colpo, quindi risponderò: “Da una vita precedente”.

2. Chi o cosa ti è stato di ispirazione per la scrittura del tuo romanzo Nyctophobia?

Ecco, a questa la so! Allora: io e Federica, mia moglie, stavamo guardando la serie TV de “La Spada della Verità” (che sconsiglierei anche al mio peggior nemico, così come la serie di libri da cui è tratta) e, tra un completino di pelle attillata e un’inquadratura di addominali oliati del protagonista, parte la solita visione del futuro “Il mondo sarà avvolto dalle tenebre se non fermerete il cattivone!”. Questo si traduceva con un delle inquadrature delle location con una luce verdastra tipo vecchio filtro Instagram. Mi sono trovato quindi a dire “Ma come dovrebbe essere un mondo DAVVERO avvolto dalle tenebre?”

Quello è stato il punto di partenza. In circa una settimana ero completamente ossessionato dal creare il mondo di Nycto.

3. C’è un messaggio che pensi che il tuo romanzo possa trasmettere?

Credo che il bello del raccontare una storia sia che ogni persona che ci si affaccia possa vederci qualcosa di diverso. Questa è una delle meraviglie della lettura, ossia che ognuno di noi legge parole identiche ma si trova a fare un viaggio differente e personale. Nel caso di Nyctophobia ho avuto una lettrice che mi ha detto che l’ha aiutata molto con la sua paura del buio, qualcun altro ha apprezzato il messaggio ecologista e altri ancora che hanno visto nella protagonista e nella sua evoluzione un incoraggiamento a non arrendersi mai. Questi sono i feedback più belli da ricevere.

4. Senti di avere qualcosa in comune con la protagonista del romanzo, o con qualche altro suo personaggio?

Moltissimo con tutti. Anche se cerco sempre di differenziare e rendere ogni personaggio una “persona vera e propria”, quindi diversa da me, un po’ di tracce della mia personalità rimangono. Con Eliana ho in comune il percorso, che da esiliata e sola impara a cavarsela da sola diventando indipendente. Con Glauco ho in comune il cinismo e l’abrasività, così via.

5. Pensi che scrivere questo romanzo ti abbia in qualche modo cambiato?

Scrivere un libro è una sorta di viaggio tanto quanto leggerlo. Di sicuro ho imparato molto sul mestiere della scrittura da Nyctophobia, ma anche riguardo i rapporti umani e su come si comportano le persone in circostanze estreme. Nonostante si tratti di una storia d’avventura il crearla è stata un’esperienza piuttosto introspettiva per me.

6. Carlo, hai qualche nuovo progetto di scrittura in corso?

Il giorno di San Valentino uscirà il mio primo romanzo rosa, “Il Respiro del Fiume”, edito da Dark Zone Editore. È stato interessante scrivere un genere completamente nuovo per me, spero sia venuto bene. Ora sto scrivendo un Epic Fantasy, la cosa più lunga a cui abbia mai lavorato. È il libro che avrei sempre voluto creare ma non mi reputavo abbastanza bravo per farlo. A dire la verità tutt’ora non mi sento all’altezza, ma mi sono detto che se non cerco di fare qualcosa di più difficile ogni volta che mi metto alla tastiera non crescerò mai.

Dopo quello di sicuro mi dedicherò a Nyctophobia 3, così che potrò dare una conclusione degna alla serie. E lì credo se ne vedranno delle belle.


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Ed ecco le altre tappe del Blogtour, non perdetevele!



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