450 anni fa…
La leggenda narra che, all'origine dei tempi, dopo che la questa terra era stata rasa al suolo dalla guerra dei Popoli Selvaggi (Saliahman), vi fossero solo pochi sopravvissuti. Un uomo di nome Ioro, e la sua promessa sposa Padena, erano riusciti a fuggire dalle grinfie nemiche, portando in salvo con loro la sorella di lei, Moria, gravemente malata e debole. Era, infatti, stata morsa da una strana creatura appartenente agli invasori.
Prima di allora, tutte le terre erano state sotto il controllo dell'imperatore Fader, ma ora non c'era più nulla: i Popoli Selvaggi giunti da ovest avevano saccheggiato tutto e si erano instaurati nelle terre a est, dove avevano eretto delle mura invalicabili fatte di alberi e arbusti intrecciati che terminavano in pali e spuntoni acuminati.
Vi era solo miseria, dolore e povertà.
Ioro e Padena presero in mano la situazione: sotto il cielo plumbeo ancora oscurato dai fumi degli incendi, sulle vestigia degli ultimi alberi abbattuti, sul ciglio dei fiumi rossi di sangue, stipularono un patto con le forze della natura proclamando la loro unione; pregando che li salvassero, che quell'atto di comunione potesse essere il primo passo verso la salvezza, la fondazione di un nuovo regno, di pace e abbondanza.
Pregarono anche affinché Moria non morisse, e così le forze della natura dettero loro il potere di ricostruire tutto daccapo.Prima di allora, tutte le terre erano state sotto il controllo dell'imperatore Fader, ma ora non c'era più nulla: i Popoli Selvaggi giunti da ovest avevano saccheggiato tutto e si erano instaurati nelle terre a est, dove avevano eretto delle mura invalicabili fatte di alberi e arbusti intrecciati che terminavano in pali e spuntoni acuminati.
Vi era solo miseria, dolore e povertà.
Ioro e Padena, uniti in matrimonio, concepirono Nunea, e Moria guarì dai tormenti che il morso della creatura le procurava e sviluppò i poteri dei quattro elementi.
Ioro e Padena, con l'aiuto della magia di Moria, riuscirono a salvare, guarire, riportare all'ordine tutte le persone cadute in miseria.
Ioro predicò il duro lavoro per ricostruire le città, mentre Padena, con in braccio la piccola Nunea, predicava la collaborazione, l'unione di nuove coppie e il concepimento di altri figli che potessero popolare le terre desolate.
Nunea, una piccola bambina con molto carisma e un sorriso gioviale, riusciva a conquistare i cuori di tutti. Stringeva amicizie, e spingeva gli altri a fare altrettanto.
Poi nacque Lodo, un piccolo frugoletto con gli occhi giallo oro che riusciva a metter fine ai più violenti litigi. Dove lui passava, si stendeva un silenzio di tomba e poi nasceva l'amore, la compassione, il perdono. Ovunque camminasse i fiori sbocciavano, proclamando la pace.
Solo grazie a questo ragazzino si riuscì a mantenere la pace a metter le basi per le terre che non eran selvagge.
La storia narra che fu così che Adaesha nacque, dalle ceneri dell'impero di Fader. All'inizio il regno si venne a chiamare Lodor, in onore del Lodo, ma la famiglia si rifiutò di sedere al trono. Si susseguirono tanti sovrani sostenuti dal consiglio. Finché non andò al trono la famiglia Adaesha: e il benessere fu tale da indurre il popolo a chiedere di chiamare la propria terra proprio così, Adaesha.
Cosa ne fu della famiglia formata da Ioro e Padena?
Abitavano in una casa al limitare del bosco, sul fiume Umeis. Un giorno, semplicemente, sparirono senza lasciare traccia. Fu da allora che la gente incominciò a dire di aver sentito la loro voce, di averli visti, incorporei, che li benedicevano, o facevano miracoli. Loro erano ancora presenti, solo che ormai erano degli dei, e così nacque il loro culto.
Moria, dal canto suo, si era andata ad avventurare nelle terre più a nord, compreso l'attuale Dochala. Una regione particolarmente violenta, dove gli animi erano quasi sempre in subbuglio. Condivise la sua magia con altri, insegnò le nobili arti degli elementi. Non è ben chiaro se tutti i maghi lo divennero per suo intervento o se vi erano altri che, morsi dalle creature dei Popoli Selvaggi, avevano poi sviluppato poteri simili ai suoi.
Ma a Moria capitò la stessa sorte della sua famiglia particolare: un giorno scomparve, e la gente incominciò a credere che avesse iniziato a far parte degli elementi della natura stessi. Molti la conoscono sotto il nome di Daisya, e riconoscono solo in lei una dea.